Eccomi tornata,
quanto tempo eh…. avete ragione!!!!
Sembro una fagnana, ma in realtà tra lavoro e Lagotti le mie giornate sono suuuuper impegnate, ma ogni tanto mi prende la vena scribacchina et-voilà appaio nelle vostre vite come SILENTE fa con il mago Harry 😜 .
Lo so, siete scoppiati tutti in una sana risata e fate bene ….perchè lo scopo del mio blog è proprio entrare nelle vostre vite con leggerezza ma dandovi i consigli giusti.
Oggi infatti parleremo di cosa vuol dire “Convivere con un Lagotto” siete pronti?
L’argomento nasce proprio da voi, e da tutte le difficoltà che quotidianamente mi riportate, ve ne elenco alcune:
- Il mio Lagotto tira costantemente al guinzaglio, non ne posso più!
- Il mio Lagotto ad ogni passeggiata mette giù il naso e non mi considera!
- Il mio Lagotto raccoglie da terra tutto ciò che trova!
- Il mio Lagotto non torna al richiamo, anzi torna quando vuole lui!
Bene ora veniamo al perché di questi comportamenti, o meglio cerchiamo di capire da cosa derivano, però dovete essere pronti a mettervi in gioco…perché purtroppo il problema NON E’ IL VOSTRO LAGOTTO, MA VOI…, lo so ora penserete, ma chi sei tu per dirlo e simpaticamente vi rispondo io, per chi non mi conoscesse sono LA LAGOTTINA in persona (soprannome coniato ed utilizzato da anni oramai da Paola titolare di un fantastico negozio di accessori e alimenti per animali con toelettatura annessa sito in Rivera di Almese, per chi volesse andarla a trovare o seguire sui social si chiama Zoe Pet Shop ).
Dopo questa piccola parentesi, iniziamo a riflettere insieme sulle necessità di un Lagotto, senza tediarvi sulla storia, sulla memoria di razza etc etc .., insomma se avete deciso di affiancarvi ad un cane riccio dovete metter in conto che è un esemplare estremamente esigente, questo non vuol dire che gli basta esser portato fuori 2/3 volte al giorno e una volta a settima a fare una scampagnata, il Lagotto è un cane che ha bisogno di lavorare, deve sentirsi un cane integrato nel nucleo famigliare, a lui non frega nulla si correre e scorrazzare semplicemente in un area cani o fare uscite multiple a guinzaglio, lui ha bisogno di esser ascoltato ma soprattutto compreso, è un cane molto empatico, in men che non si dica lui avrà compreso ogni singola sfumatura del vostro carattere e mentre voi state ancora cercando di capire se a lui piace la cuccia morbida o un pò più dura lui avrà già compreso come e quando dirigere le vostre giornate, provate a fermarvi ad osservarlo e lo noterete, se non compreso sarà lui a gestire voi, quanti sono indiscutibilmente legati alla sua routine che non vuol dire l’abitudine delle deiezioni ma vuol dire : “se non gli dò il suo pupazzo prima di uscire …mi distrugge casa”,”se gli dico di mollare il fazzoletto raccattato per strada mi ringhia” purtroppo quando vi ritrovate in queste dinamiche vuol dire che site già belli che manipolati da due occhioni dolci ed un culetto tondo e riccio da mordere di baci.
Credetemi, non esistono Lagotti che non tornano al richiamo, che tirano al guinzaglio etc etc, ma esistono binomi non seguiti o seguiti dalla persona sbagliata, quindi invece di abbattervi iniziate ad andare dai professionisti esperti loro vi indicheranno la giusta vita da adottare con un lagotto. Ad esempio io con i miei faccio moltissime attività durante la settimana, usciamo spesso per boschi dove hanno la possibilità di fare i cani, sporadicamente facciamo delle comparare in luoghi urbani e di contorno ci divertiamo con degli sport, ma nel primo anno di vita insegno loro la NOIA…eggggià la mia pozione magica è la noia.
Se siete curiosi di saperne di più scrivetemelo nei commenti, e farò un articolo dedicato!
Nel mentre, però vi presento la cucciola NADINE di Villa Bottacci nel suo anno di NOIA.